Ore 14.07. É un martedì come un altro.
Ho appena finito di pranzare, al volo, davanti allo schermo del mio Mac. Come al solito.
Per concedermi qualche secondo di “svago”, decido di passare in rassegna i messaggi che ha ricevuto via direct il profilo Instagram di un brand gestito dal mio team.
Sì, lo so, mi diverto con poco.
E, ci avrei scommesso, ecco che mi appare sotto gli occhi il classico messaggio che qualsiasi brand riceve almeno una volta nella sua vita.
“Piacere sono Sara e sono una influencer, mi piacerebbe molto collaborare con voi e recensire i vostri prodotti per la mia community!”
Non voglio partire prevenuto: diamo un’occhiata al profilo prima di bollarla come “parassita”.
Il profilo potrebbe anche essere in linea con quello di una micro influencer, ma qualcosa mi puzza: engagement troppo alto per post così imbarazzanti (ok il “de gustibus”, ma c’è un limite a tutto).
Considerando che il mio caffè post-pranzo non era ancora pronto, e avevo voglia di coglionarla un po’, ho deciso di reggere il gioco.
“Grazie Sara per averci scritto! Ci interessa molto la collaborazione con te! Vorrei maggiori informazioni sul tuo profilo”.
Così comincio a farle qualche domanda, molto soft, sui dati del suo profilo.
Le sue risposte non fanno che confermarmi di essere di fronte ad un’influencer fasulla.
Ormai l’esperienza mi ha insegnato a fiutare gli influencer-parassiti dopo 1 nano secondo, non mi fregano.
Ma per evitare che la tua inesperienza possa farti cadere nella trappola di questa gente, ti ho scritto preparato questo vadevecum per imparare ad inquadrare al primo colpo gli influencer fasulli.
N° 1 : Se ti contatta un influencer, non credergli. Per principio.
Come nel caso che ti ho raccontato prima, quelli che ti scrivono sono nel 99.7% dei casi degli accattoni che ti contattano per avere prodotti in omaggio in cambio della loro visibilità. Solo che la loro “visibilità” non esiste.
Inoltre, se in preda ad un colpo di calore decidi di accettare la proposta, ti ritrovi una foto – brutta – del tuo prodotto su un profilo che fa ribrezzo, in target con il tuo pubblico come il dolcevita a luglio.
Inutile dire che hai buttato via soldi.
N° 2 : Web influencer, Digital Influencer, Influencer, Ambassador digital
Diffida sempre di chi si autodefinisce influencer nella bio dei propri profili social.
Tu non devi cercare chi fa l’influencer per scelta di vita, come se fosse una carriera.
Devi cercare persone influenti per quello che fanno, per il contenuto che pubblicano, per la loro community.
Stai alla larga dai wannabe-influencer.
N° 3 : Il rapporto follower/following sproporzionato
Per valutare il profilo social di un influencer, una delle prime cose che devi guardare è il rapporto tra i suoi follower e quelli che segue.
Se un profilo ha 1.000 follower, ma sta seguendo 7.327 persone, molto probabilmente quei poveri mille hanno fatto un atto di carità contraccambiando un follow disperato.
Lascia perdere a priori.
N° 4 : L’engagement è troppo basso
L’influencer che hai selezionato ha un profilo Instagram con oltre 20.000 follower, ottimo!
Poi dai un’occhiata più approfondita alle foto: 50 like a stento.
Ne puoi dedurre solo 2 cose:
- quei follower li ha comprati.
- quei follower sono veri, ma hanno perso interesse verso i suoi contenuti.
In entrambi i casi, è meglio continuare la ricerca.
N° 5 : L’engagement è esageratamente alto
Anche l’opposto del punto 4 può essere un campanello d’allarme.
Questo ’influencer ha dei buoni numeri, un ottimo engagement.
Anzi, tantissimi like e commenti anche sotto a foto così brutte che neanche la propria madre, nonostante il dovere genitoriale, riuscirebbe ad apprezzare.
Qui puzza qualcosa.
Soprattutto se i commenti sono tutti del tipo “bellissima”, “ah fantastica idea”, “grandioso”.
É infatti molto probabile che quell’influencer frequenti gruppi di scambio like/commenti.
Funziona così: un influencer si iscrive all’interno di un gruppo (Telegram, Whatsapp, Facebook) ad hoc nel quale, appena pubblica una foto, la condivide nel gruppo e tutti i partecipanti commentano.
Ovviamente tutti ricambiano il favore con gli altri. Si creano così una montagna di commenti forzati ed inutili (soprattutto per la tua azienda).
N° 6 : La qualità della community
Verifica sempre i follower dell’account: se sono presenti profili che sembrano falsi, poco naturali, spesso indiani e che non pubblicano foto, qui siamo in presenza di acquisto di follower.
Lo stesso vale per i like: se sono molto alti e arrivano da profili incerti, potrebbero essere comprati.
N° 7 : Le tecniche malvagie
Le tecniche oscure di cui ho parlato in un altro post per pompare un profilo Instagram (follow/unfollow, acquisto follower, ecc) sono facilmente individuabili usando software come Ninjalitics.
Con esso puoi vedere lo storico dell’account: come è cresciuta la community, se segue migliaia di persone per poi de-followarle, ecc.
Te lo consiglio, è molto valido.
I 7 SEGRETI…NON BASTANO
I 7 segreti che ti ho svelato per individuare gli influencer parassiti sono una buona base per evitare di essere truffato.
Ma qualcuno di bravo potrebbe camuffarsi molto bene e riuscire a fregarti comunque!
Benvenuto nel Far West dei social!
Ma tu, imprenditore con il pelo sullo stomaco, devi saper riconoscere i falsari a naso.
Ti consiglio di usare il buon senso.
Seleziona i profili che investono veramente tempo e denaro per la creazione di contenuti con alto valore.
Preferisci chi ha numeri bassi ma pubblica per passione e non per fare l’influencer perchè non ha voglia di lavorare.
E comunque, dopo un po’, vedrai che riconoscerai la fuffa a naso.
In bocca al lupo!