L’imbarazzante confessione di un ex imbroglione: le tecniche ai limiti dell’illecito per “pompare” un profilo instagram

PREMESSA FELICE NUMERO 1: non voglio fare la ramanzina a chi usa le tecniche che vedremo in questo articolo.

Sarei un ipocrita, considerato che le ho usate anch’io fino a ieri (non in senso letterale, eh!).

Voglio solo farti vedere come funziona il mondo là fuori e condividere la mia opinione.

PREMESSA FELICE NUMERO 2: questo post è dedicato gli imprenditori ed ai marketing manager che vogliono fare una campagna influencer marketing su Instagram, per aiutarli a capire il lato nascosto di Instagram (e del mondo che ci sta dietro).

(se poi riesco a convertire anche qualche mio ex “compagno di BOT”, tanto meglio…)

Il mondo nascosto di Instagram

Non lo scopro certo io: esistono decine di strategie e tecniche che permettono di gonfiare in modo spropositato i profili su instagram (in realtà anche negli altri social).

A quale azienda non è ancora capitato?

Un “influencer” con un sacco di follower ti chiede di inviargli un prodotto gratuitamente, in cambio ne pubblicherà per la sua community.

Ah, quale brand non vuole un po’ di visibilità in cambio merce?

Certo, vedere un account da 100.000 follower (in teoria un valore molto alto!) che pubblicizza calzini di brand sconosciuti solo in cambio merce, puzza un po’.

É vero, anche la Chiara Ferragni di turno può promuovere dei prodotti poco conosciuti, ma sicuramente non lo fa in cambio di un paio di calzini!

Prima lezione: il mondo digital là fuori è facile da falsare, anche per le metriche che contano (ti consiglio la lettura del libro “Mentire con le statistiche”).

Perché deve interessarti?

Perché se qualcuno ti presenta un sedicente influencer, saprai come valutarlo.

Perché se devi lanciare una campagna di influencer marketing, eviterai di cadere nelle trappole del fuffa-marketing.

Perché se sei un influencer, o aspirante tale, puoi decidere di lavorare seriamente e prendere le distanze da quel mondo.

Le tecniche oscure per crescere su Instagram

É tutto fondato sulla legge della reciprocità: sei io do qualcosa a te, tu ti senti in obbligo di contraccambiare (Robert Cialdini docet.)

Allora cosa si fa per avere più visibilità e per coinvolgere più utenti? Semplice: piogge di like, tanti commenti e seguire quanti più profili possibili.

E’ una questione di matematica, segui il ragionamento.

Se “lasci in giro” 100 like, per la legge dei grandi numeri qualcuno di quegli utenti passerà a vedere chi sei, metterà qualche like a foto a caso e boom, potrebbe anche decidere di seguire il tuo profilo!

Lo stesso accade se posti 100 commenti.

O se segui 100 persone! (la trappola della reciprocità è sicuramente più efficace in questo caso, in confronto a lasciare commenti o like)

Ma presta attenzione, perché adesso accade la magia.

Dovessi fare tutto ciò manualmente, è chiaro che il gioco non varrebbe la candela (e col cavolo che arriveresti ad avere 100-200.000 follower).

Ma stai tranquillo, non sei da solo.

Perché a fare il lavoro sporco al posto tuo ci pensano dei diabolici software automatici, i Bot.

Prima Instagress, poi Mass Planner e Stim, senza citare le altre decine di servizi che ti permettono di automatizzare tutto in modo chirurgico.

Il Bot sgobba, a te rimane la gloria dell’avere decine di migliaia di nuovi “follower” (occhio alle virgolette).

Ma come funzionano i Bot di Instagram? Vediamo qualche esempio.

Opportunamente configurato (ma non preoccuparti, non occorre essere degli scienziati), un Bot collegato al tuo profilo ti permette di seguire ogni XX nuove persone, dicendogli poi di aspettare alcuni giorni e prima di smettere di seguirle tutte.

Oppure, con i Bot puoi mettere like alle persone che pubblicano contenuti utilizzando un determinato hashtag.

Aumentando il livello di sofisticazione, puoi decidere di seguire un profilo perché sta seguendo un altro profilo di tuo interesse, e mettere like alle sue ultime 3 foto che utilizzano un certo hashtag.

Intuisci la meraviglia di tutto ciò?

Dopo una veloce ricerca di mercato per capire chi il mio pubblico target segue su Instagram, posso impostare il Bot per interagire con i follower di un profilo in linea con il mio, massimizzando così la possibilità di raggiungere le giuste persone.

Posso quindi “sfruttare” tutti i follower del profilo di un mio concorrente o di un profilo che lavora sullo stesso tema del mio settore.

Trovato un profilo di un mio competitor/prodotto simile/servizio-alternativo/qualsiasi cosa sia in linea con il mio target, posso decidere di “attivare” i suoi follower.

Come non menzionare poi i cosiddetti “Like Bombing”. Parlo di quei gruppi su Telegram (o altri servizi) che organizzano dei round di like, ossia gli utenti si mettono d’accordo per scambiarsi like reciprocamente.
Tutti pubblicano il link ad un loro post nel gruppo e ognuno è obbligato a lasciare il like a chi partecipa al round.

Queste tecniche vengono usate per gonfiare vertiginosamente le metriche dei profili Instagram in modo pazzesco.

Un account può guadagnare agevolmente anche 10.000 nuovi follower in poche settimane.

E non pensare che solamente dilettanti o perditempo ne approfittino.

Sono tecniche conosciute ed usate anche da grossi influencer che rivendono la loro visibilità alle aziende, da esperti di Instagram marketing e da formatori che vendono corsi su come crescere su Instagram (giustamente insegnano anche queste tecniche).

Ancora una volta: non sto criticando nessuno, sono il primo a non avere la coscienza pulita (d’altronde questa è la mia confessione).

Ma se la tua azienda vuole fare business su Instagram, è necessario conoscere anche questi lati oscuri della piattaforma.

Te lo assicura un ex imbroglione!

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