Content is the king: ma occhio a non farti impiccare dal re!

content is the king

Sono passati più di 20 anni (era il 1996) da quando Bill Gates coniò quella che sarebbe diventata una delle più abusate frasi fatte del mondo del marketing: “Content is the king“.

Ormai l’abbiamo sentita in tutte le salse. Il messaggio è arrivato forte e chiaro: produrre contenuti promozionali è un capitolo fondamentale della strategia di marketing di ogni brand che si rispetti.

Fino a qualche anno fa eravamo al cospetto di un re buono e facile da soddisfare.

Per il proprio sito bastava prendere qualche foto in stock per sfangarla.

Sui social si viveva alla grande postando frasi motivazionali scritte su sfondi suggestivi (presi rigorosamente da Google Immagini).

Per fare SEO bastava scrivere qualche centinaio di parole in un articolo di blog non troppo impegnativo, e si finiva in prima pagina.

Per fare le campagna su Google era sufficiente scrivere nell’annuncio “grande qualità al miglior prezzo”, e qualche cliente cascava nella rete.

Bei tempi quelli.

Oggi il re è diventato molto più esigente, e soddisfare le sue richieste è sempre più costoso.

L’asticella dei contenuti si è spostata molto in alto.

Cosa significa?

Che per guadagnarsi l’attenzione (e i soldi) dei potenziali clienti è necessario investire risorse vere (e non gli spiccioli del fondo cassa) nella pianificazione, produzione ed editing di contenuti di marketing.

Quali opzioni ci sono sul tavolo di un’azienda che vuole investire nella produzione di contenuti? Vediamole insieme.

Le 2 strade convenzionali + 1 non convenzionale per creare contenuti a prova di Re

Perdonami, ho appena detto una bugia.

La strada da seguire è una sola: produrre contenuti interessanti per il tuo target di potenziali clienti. Altrimenti dovrei sconfessare tutto quello che ho scritto fin qui.

Ad essere 3 sono però le modalità in cui puoi raggiungere questo obiettivo.

2 strade sono convenzionali: la maggioranza delle aziende imbocca una delle due (o le alterna a seconda delle necessità del momento).

1 strada è invece poco convenzionale. Non perché sia rischiosa o complicata (perché non lo è affatto). Ma perché è molto recente, tanto che il 97% delle imprese ne ignora addirittura l’esistenza.

Senza scendere nei dettagli di come debba essere strutturato un contenuto interessante per il tuo target, che è impossibile da fare in questa sede (richiederebbe appunto lo studio approfondito da parte mia del tuo target), il fattore principale da prendere in considerazione è “chi produce il contenuto“.

Questo perché, a parità di efficacia del contenuto, ogni opzione ha pregi e difetti che vanno opportunamente soppesati in fase di scelta.

Basta misteri: le 3 strade a tua disposizione per creare contenuti a prova di Re sono:

  1. Produrre i contenuti all’interno della tua azienda, impiegando le competenze del tuo team interno.
  2. Esternalizzare la produzione dei contenuti ad un’agenzia esterna specializzata.
  3. Collaborare con influencer specializzati nella propria nicchia di mercato, affidando a loro la produzione e promozione di alcuni contenuti strategici.

Ragioniamo insieme su quali possono essere i pro ed i contro di ogni opzione sul tavolo.

Facciamo tutto internamente, che abbiamo il grafico bravo

Se hai la possibilità di realizzare tutti i tuoi contenuti di marketing internamente, questa è sicuramente la strada ideale da seguire.

Chi può conoscere vita, morte e miracoli dei tuoi clienti meglio di te ed il tuo team?

L’importante è che si facciano le cose seriamente.

Lasciare sulla schiena del povero grafico di turno tutto il lavoro è cattiveria estrema.

Se pensi di avere nel tuo team una persona in grado di:

  • fare grafica;
  • scattare foto;
  • girare e montare video;
  • scrivere testi persuasivi;
  • realizzare campagna di marketing per promuovere i contenuti

ci sono solo due possibili spiegazioni:

1) hai un vero fenomeno in squadra, in grado di fare tutto al massimo livello. Giustamente lo stai pagando almeno 3.000 € al mese (netti);

2) hai in squadra una persona normale, che con tanta buona volontà ha imparato a fare un po’ di tutto. Quindi i tuoi contenuti saranno come minimo mediocri (per essere gentili), perché fai fare ad una persona il lavoro di 5.

Gestire internamente i contenuti ti permette di avere il controllo totale sull’intero processo creativo. Sei sempre sicuro che i contenuti rispecchino il tuo brand e siano in linea con le aspettative dei tuoi clienti.

Ma è tutto inutile se non riesci a rispettare uno standard di qualità molto alto.

Lasciamo spazio ai professionisti, che loro sicuramente sanno come si fa

Affidarsi ad un partner esterno è la soluzione migliore per acquisire le competenze che mancano all’interno dell’azienda (ed hai letto prima che ti servono almeno 5 talenti diversi per realizzare contenuti di marketing degni di questo nome).

Competenza tecnica al massimo livello (si spera), velocità di esecuzione, costi contenuti in confronto all’assunzione diretta in azienda.

Un vero affare, no? Teoricamente sì, ma non è tutto rose e fiori.

Siamo sicuri che un partner esterno si prenda il tempo necessario ad analizzare e comprendere i valori del proprio brand e dei propri potenziali clienti?

É questo il vero rischio dell’affidarsi alle “fabbriche di contenuti”.

Sono certamente professionisti onesti e capaci, non ho motivo di metterlo in dubbio.

Ma, per quella che è la natura del loro lavoro, devono creare contenuti per decine e decine di aziende contemporaneamente. Sono abituati a lavorare sui numeri. Per cui è normale che, alla terza volta che hai un cliente in una nicchia che c’è conosci, più o meno consciamente finisci per creare contenuti che sembrano tutti uguali, in cui cambiano logo e colori, ma non traspare alcuna anima del brand.

Non sto dicendo che sia male affidarsi a dei professionisti esterni per la produzione di contenuti di marketing. É però importante conoscere qual è il rovescio della medaglia.

Ecco come gli influencer possono salvare la situazione

Eccola, la strada di cui il 97% degli imprenditori italiani ignora perfino l’esistenza: la collaborazione con gli influencer attivi nella propria nicchia di mercato.

Certo, non bisogna guardare agli influencer come se fossero dei “salvatori della patria”.

Possono però essere un grande alleato per la tua azienda nello sfruttare al massimo ogni centesimo del tuo budget marketing.

Quali sono i loro “poteri magici”? Ecco perché dovresti inserire gli influencer all’interno della tua strategia di marketing:

  • Conoscono meglio di te quali contenuti piacciono ai tuoi potenziali clienti (in caso contrario, non avresti avuto bisogno della loro collaborazione).
  • Ti permettono di avere un ricco archivio di foto ambientate del tuo prodotto, senza dover spendere migliaia di euro in attori/modelli e oggetti di scena ( o appiccicare il tuo prodotto con Photoshop a sfondi presi su internet).
  • Godono di una credibilità agli occhi dei tuoi clienti che tu puoi solo sognare (il 92% delle persone si fida delle raccomandazioni dei propri pari, secondo una ricerca Nielsen).
  • Ti consentono di risparmiare sul budget pubblicitario dedicato alla promozione dei contenuti (visto che ti mettono a disposizione la loro community).

Se hai vuoi leggere qualche esempio concreto di azienda che ha investito con profitto negli influencer, ti consiglio di dare un’occhiata ai nostri casi di studio!

 

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