Contattare e gestire gli influencer: le istruzioni per non fare un buco nell’acqua

Mica la puoi fare da solo la campagna di influencer marketing, no?

É il momento di passare alla fase di contatto degli influencer.

Partiamo da un presupposto: un influencer di medio livello (non dico un VIP, ma neanche il panettiere sotto casa) riceve, in media, decine di richieste di collaborazione ogni mese.

Quindi difficilmente sarà preso dalla smania di voler lavorare a tutti i costi con la tua azienda.

Casomai è il contrario: sei tu che devi “vendergli bene” l’opportunità di collaborare alla tua campagna.

Se pensavi che questo aspetto della campagna sarebbe stato il più facile da gestire, eri decisamente in errore.

Come ogni attività di vendita, anche in questo caso esistono delle buone pratiche da seguire che possono aumentare il tuo tasso di successo:

Lavora sul testo dell’email

La prima impressione è quella che conta, anche quando approcci un influencer per la prima volta.

L’email rimane il mezzo di comunicazione migliore per entrare in contatto con gli influencer, a patto che tu non ricorra ad un oggetto dell’email banale come “Ti va di recensire il mio prodotto?”.

O non ti metta a scrivere 7.457 parole di pura autocelebrazione del tuo prodotto.

Al contrario, devi “coccolare” un po’ l’influencer.

Prima di scrivergli, studia un po’ il suo profilo ed il suo stile di comunicazione: potrai utilizzare quell’analisi per citare nel testo della email alcuni esempi di suoi contenuti precedenti che gli facciano capire che hai dedicato del tempo a studiare il suo lavoro.

Spiegagli anche perché il suo profilo sia perfettamente in sintonia con il tuo prodotto e quale sia il valore aggiunto per la sua community.

Inoltre, metti subito in chiaro il budget del progetto, il tipo di creatività richiesta e le tempistiche della campagna.

Se ti aspetti la realizzazione di una video recensione per due lire e con deadline quattro giorni dopo, hai intrapreso la strada più veloce per ricevere un bel “no, grazie”.

Non sottovalutare la componente visuale

Se nel brief della campagna hai inserito una moodboard con alcuni esempi di creatività che possano ispirare la realizzazione di contenuti per la campagna, potresti giocarti questa carta direttamente nel primo contatto con l’influencer.

In questo modo ottieni un doppio beneficio: hai il feedback solamente da chi si percepisce in sintonia con lo stile della campagna (evitando di perdere tempo nel gestire relazioni inconcludenti) e, allo stesso tempo, riesci ad attirare l’attenzione di chi legge l’email, che non si trova al cospetto del solito freddo muro di testo.

Non cambiare le carte in tavola

Non rivoluzionare il brief o lo specifiche della campagna quando sei a metà del lavoro.

Certamente può capitare che, soprattutto in un mercato dinamico, il contesto nel quale hai progettato la campagna sia mutato e debbano essere prese delle contromisure (o che, banalmente, tu abbia sbagliato a comunicare l’hashtag di riferimento della campagna).

In ogni caso, ti consiglio di non fare rivoluzioni a metà corsa: rischi sia di bruciarti la collaborazione con l’influencer per questa (e future) campagna che, se qualche creatività è già stata pubblicata, di perdere completamente il lavoro fatto sino a quel momento (e compromettere le performance della campagna).

Ingaggia il 5-10% in più di influencer

Se stai progettando una campagna remunerata in cambio-merce, ti consiglio di avviare la collaborazione con almeno il 5-10% in più di influencer rispetto al tuo numero target.

Qualcuno si dimenticherà di pubblicare la creatività, qualcun altro perderà telefono e fotocamera, qualcuno ancora sarà rapito dagli alieni, il discorso non cambia: se hai pianificato di raggiungere una certa reach e un dato engagement collaborando con 100 influencer, assicurati di averne la conferma da almeno 110-120.

Leggermente diverso il discorso se la campagna prevede un compenso pattuito e accettato da entrambe le parti: difficilmente ci saranno “abbandoni” improvvisi del progetto.

Calcola bene il fattore tempo

Concedi agli influencer almeno una settimana per produrre il contenuto per Instagram e almeno un mese per un video su Youtube. Considera una settimana aggiuntiva se vuoi approvare il contenuto prima della pubblicazione.

Inoltre, se devi inviare un prodotto fisico ai tuoi partner, metti in conto altre due settimane extra.

Non può essere sempre e solo cambio-merce

Se punti a realizzare solamente campagne che si basano sul “io ti mando il prodotto e tu me lo promuovi gratis”, preparati a subire una doccia fredda.

Come ho detto anche all’inizio dell’articolo, un influencer di medio livello (tra i 25.000 e 200.000 follower) riceve frequenti richieste di collaborazione per cui, appena qualcuno mette i soldi sul tavolo, la tua azienda diventa la prima da scartare.

È banale da dire ma gli influencer, in quanto tali, hanno molta più esperienza di te in questo settore: provare a fregarli con false promesse, o fare i preziosi sullo stile di “ti concediamo l’onore di lavorare con noi”, raramente sono strategie che ti possono portare lontano.

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